I PADRI DELLA CHIESA

I cosiddetti "padri" della Chiesa, sono tali nel senso relativo del termine, in quanto solo Dio è Padre in senso assoluto.
Il termine viene utilizzato già da S. Paolo, in senso spirituale quando scrive: Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo. 1Cor 4,15
E indirettamente si ricava da Pietro che anch'egli si ritiene padre spirituale quando scrive: vi saluta anche Marco, figlio mio. 1 Pt 5,13
Essi quindi, sono i PADRI SPIRITUALI, e i capostipiti, di una serie di altri cristiani, e si sono distinti per la loro vita e le opere scritte che ci hanno lasciato.
La loro testimonianza scritta, è di importanza fondamentale perchè ci permette di conoscere la prassi delle prime comunità cristiane, come vivevano, quali Scritture consideravano sacre ed ispirate e come le interpretavano. E costituiscono quindi quegli anelli di continuità tra i primi apostoli e i cristiani delle epoche successive che altrimenti perderebbero il riferimento necessario per verificare la rispondenza tra le loro concezioni e quelle trasmesse senza interruzione attraverso l'eredità spirituale ricevuta.
Tutto questo è appunto la trasmissione del deposito della Fede, ovvero per dirla con un solo termine, la cosiddetta "Tradizione", che è quella che parte dagli apostoli di Cristo per arrivare a noi.

Perché studiare i padri?  - Perchè essi sono:

- testimoni privilegiati della Tradizione: hanno insegnato alla chiesa ciò che hanno imparato nella chiesa.

Essi sono più vicini alla freschezza delle origini; alcuni di loro sono stati testimoni della Tradizione apostolica, fonte da cui la Tradizione stessa trae origine; specialmente quelli dei primi secoli possono considerarsi autori ed esponenti di una tradizione 'costitutiva', della quale nei tempi posteriori si avrà la conservazione e la continua esplicazione.

 La Tradizione di cui i padri sono testimoni, è una Tradizione viva, che dimostra l'unità nella varietà e la continuità nel progresso. La Tradizione, qual è stata conosciuta e vissuta dai padri non è come un masso monolitico, immobile e sclerotizzato, ma come un organismo pluriforme e pulsante di vita. E' una prassi di vita e di dottrina che conosce, da una parte, anche incertezze, tensioni, ricerche fatte a tentoni, e dall'altra decisioni tempestive e coraggiose, rivelatesi di grande originalità e di importanza decisiva.

- i padri sono testimoni di un metodo teologico luminoso e sicuro:

Il delicato processo di innesto del cristianesimo nel mondo della cultura antica, e la necessità di definire i contenuti del mistero cristiano nei confronti della cultura pagana e delle eresie, stimolarono i padri ad approfondire e ad illustrare razionalmente la fede con l'aiuto delle categorie di pensiero meglio elaborate nelle filosofie del loro tempo, specialmente nella raffinata filosofia ellenistica. Uno dei loro compiti storici più importanti fu di dare vita alla scienza teologica, e di stabilire al suo servizio alcune coordinate norme di procedimento rivelatesi valevoli e fruttuose anche per i secoli futuri.

Il metodo teologico dei padri è fondato su:

a) il ricorso continuo alla Scrittura e il senso della Tradizione

* ricorso alla Scrittura

* ascolto della Scrittura in medio Ecclesiae

* fedeltà alla Tradizione

"La teologia è nata dall'attività esegetica dei padri, in medio Ecclesiae, e specialmente nelle assemblee liturgiche, a contatto con le necessità spirituali del popolo di Dio. Quella esegesi, nella quale la vita spirituale si fonde con la riflessione razionale teologica, mira sempre all'essenziale pur nella fedeltà a tutto il sacro deposito della fede. Essa è incentrata interamente nel mistero di Cristo, al quale riporta tutte le verità particolari in una mirabile sintesi. Anziché disperdersi in numerose problematiche marginali, i padri cercano di abbracciare la totalità del mistero cristiano, seguendo il movimento fondamentale della rivelazione e dell'economia della salvezza, che va da Dio, attraverso il Cristo, alla chiesa, sacramento dell'unione con Dio e dispensatrice della grazia divina, per ritornare a Dio)

 b) la consapevolezza dell'originalità cristiana pur nel riconoscimento delle verità contenute nella cultura pagana:

* opera di incontro tra originalità cristiana e culture (inculturazione cristiana): approfondimento continuo del contenuto della Rivelazione.

c) la difesa della fede come bene supremo e l'approfondimento continuo del contenuto della rivelazione

* difesa della fede (apologia/difesa dagli eretici) ma anche ripensamento della fede nel contesto culturale greco romano = progresso dogmatico

d) il senso del mistero e l'esperienza del divino

- umiltà di fronte al mistero di Dio 'inenarrabile'.

- unione delle due dimensione della conoscenza e dell'amore.

Nei loro atteggiamenti di teologi e di pastori si manifestava in grado altissimo il senso profondo del mistero e l'esperienza del divino, che li proteggeva contro le tentazioni sia del razionalismo troppo spinto sia di un fideismo piatto e rassegnato.

Nel loro modo di esprimersi è spesso percepibile il saporoso accento dei mistici, che lascia trasparire una grande familiarità con Dio, un'esperienza vissuta del mistero di Cristo e della chiesa e un contatto costante con tutte le genuine fonti della vita teologale considerato da essi come situazione fondamentale della vita cristiana.

- i padri sono testimoni di una ricchezza:

* culturale: per la capacità di far incontrare vangelo e cultura

* spirituale: per la novità e la radicalità di accoglienza gioiosa del vangelo nella vita

Molti dei padri erano dei 'convertiti': il senso della novità della vita cristiana si univa in essi alla certezza della fede. Da ciò si sprigionava nelle comunità cristiane del loro tempo una 'vitalità esplosiva', un fervore missionario, un clima di amore che ispirava le anime all'eroismo della vita quotidiana personale e sociale, specialmente con la pratica delle opere di misericordia, elemosina, cura degli infermi, delle vedove, degli orfani, stima della donna e di ogni persona umana, educazione dei figli, rispetto della vita nascente, fedeltà coniugale, rispetto e generosità nel trattamento degli schiavi, libertà e responsabilità di fronte ai poteri pubblici, difesa e sostegno dei poveri e degli oppressi, e con tutte le forme di testimonianza evangelica richieste dalle circostanze di luogo e di tempo, spinta talvolta fino al sacrificio supremo del martirio.

  

* apostolica: per le loro opere che sono nate in rapporto ai problemi pastorali del loro tempo

Un'altra ragione del fascino e dell'interesse delle opere dei padri è che esse sono nettamente pastorali: composte cioè per scopi di apostolato. I loro scritti sono o catechesi e omelie, o confutazioni di eresie, o risposte a consultazioni, o esortazioni spirituali o manuali destinati all'istruzione dei fedeli. Da ciò si vede come i padri si sentivano coinvolti nei problemi pastorali dei loro tempi.

Tutto nella loro azione pastorale e nel loro insegnamento è ricondotto alla carità e la carità a Cristo, via universale di salvezza. Essi tutto riferiscono a Cristo, ricapitolazione di tutte le cose (Ireneo), deificatore degli uomini (Atanasio), fondatore e re della città di Dio, che è la società degli eletti (Agostino). Nella loro prospettiva storica, teologica ed escatologica, la chiesa è il Christus totus, che 'corre e, correndo compie il suo pellegrinaggio, tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, dal tempo di Abele, il primo giusto ucciso dall'empio fratello, fino alla consumazione dei secoli'.