ALTO

L’ALTO, secondo la cosmogonia dell’epoca, indica Dio, che è sopra il settimo cielo. Con l’espressione “dall’alto” (in greco anoten) gli evangelisti (specie Giovanni ed escluso Luca) vogliono indicare che, in un avvenimento, si manifesta l’azione divina.

In Matteo 27,50-51 e in Marco 15,37-38 al momento della morte, Gesu emette un forte grido ed effonde lo Spirito mentre “Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo” (ma il testo dice “dall’alto”) e indica che tra Dio e gli uomini c’e ora una comunicazione diretta. Luca dice che “il velo si squarciò a metà” (23,45). La parola è diversa, il concetto è lo stesso. Giovanni (19,23) esprime la stessa idea: “I soldati poi, quando ebbero crocefisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta

tutta d’un pezzo da cima a fondo” (ma il testo greco dice “dall’alto”). La tunica era la parte dell’abbigliamento che era a contatto diretto con il corpo di Gesu, ossia con la sua umanita e l’evangelista pone l’accento sulla completa intimità tra Dio e Gesu (“Io e il Padre siamo uno” in 10,30), un’intimità che non viene mai meno.

Ugualmente al capitolo terzo di Giovanni l’avverbio e usato per dire “nascere dall’alto” rivolto a Nicodemo e “venire dall’alto” per Gesù, che viene da Dio. Quando Pilato minaccia Gesu asserendo di avere il potere di liberarlo o di crocifiggerlo, Gesù risponde: Tu  non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande≫ (19,11). L’imperatore gli aveva dato l’autorità di amministrare la giustizia, ma Pilato usa la sua libertà – dono di Dio a tutti gli uomini – per compiere un’ingiustizia. Ma, dice Gesu ai capi

dei sacerdoti, che parlano in nome di Dio, alla colpa per l’ingiustizia, si aggiunge il peccato, la colpa di fronte a Dio.

In Giovanni 2,7 allorchè si descrive l’azione che permette di rapportarsi con Dio, è scritto che le giare furono riempite fino “in alto”: “E Gesù disse loro: “«Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo»”. Il giusto rapporto con Dio non dipende dall’osservanza della legge di Mosè, ma dall’adesione a Gesù e al suo Vangelo.

Differente è il significato in due altri brani, Giovanni 8,23 (E diceva loro:Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; (il greco dice “in alto”) voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo) e Luca 24,49 (Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto) in cui “alto” o “lassu” rispecchiano la mentalità di quell’epoca, secondo la quale Dio è in alto e puo solo scendere. Lo diciamo anche noi, quando diciamo “scendi Santo Spirito!”.