AMORE

“L’amore è cio che fa prigionieri coloro che sono liberi e che da agli schiavi la liberta”, dice Raimondo Lullo. In italiano "amore" è una parola “povera” perchè troppo ricca si significati. La lingua greca ha quattro termini per dire amore: di questi tre si trovano nel Nuovo Testamento e solo due, agàpe e philia, nei vangeli.

1) Agàpe (A) sostantivo ed agapào verbo, indicano l’amore gratuito, generoso, universale ed assoluto, misericordioso, che si fa dono (ossia di una gratuità totale) che non và meritato, ma accolto, per poi farlo fiorire in gesti d'amore verso gli altri. Come l’amore di Dio da cui nessuno, proprio nessuno, puo essere o sentirsi escluso.

In 1Giovanni 2,5, si dice di Gesu: "In lui l'amore di Dio (A) è veramente perfetto". Ed è a Gesù, il figlio dell'Uomo, che noi dobbiamo guardare per imparare a vivere l'amore. Ma Dio ha bisogno di noi per far giungere il suo amore agli altri uomini, e percio noi diventiamo responsabili della felicita di chi abbiamo vicino. Per i cristiani l’amore di Dio, è ciò che Gesù è venuto a mostrarci del Padre.

“Dio è amore” perche 1) ama chi non lo merita 2) non chiede nulla in cambio 3) perdona anticipatamente. "Siamo immersi in un oceano d’amore e Gesù è venuto a ricordarcelo" (Giovanni Vannucci). Gesù è l’immagine perfetta dell’amore di Dio, primi i diseredati, i poveri, i perseguitati: "Come il Padre ha amato (A) me, così anch’io ho amato (A) voi" (Giovanni 15,9). E aggiunge: "Nessuno ha un amore (A) più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici" (Gv 15,13).

Da tutto questo debbono scaturire le norme del nostro comportamento. "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate (A) gli uni gli altri; come io vi ho amato (A), così amatevi (A) anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri". (Giovanni 13,34-35). Anzi, di piu: "Avete inteso che fu detto: Amerai (A) il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate (A) i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate (A) quelli che vi amano (A), quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli" (Matteo 5,43-48).

Luca e anche piu radicale perche non dice, come Matteo, “malvagi e buoni, giusti e ingiusti”, ma “giusti e buoni” non vengono neanche nominati: “Amate i vostri nemici perché Dio è benevolo verso gli ingrati e i malvagi” (6,35). E verso i buoni e i giusti? Lo stesso.

Quella di Gesu sembra un'utopia irrealizzabile ma non lo è, perche Lui l'ha fatto, e non si realizza tra noi solo perchè non trova realizzatori tra coloro che si chiamano cristiani. Pensate che la parola “amore” non compare nel Credo; ma il credente vero è l'amante, perche il contrario dell'amore non è l'odio ma l'indifferenza, la malattia mortale del cristianesimo.

Se è vero, com'e vero, che l'amore di Dio diventa causa dell'amore umano, allora bisogna essere disponibili affinchè l'amore di Dio possa, attraverso noi, giungere agli altri. Quindi, ogni volta che chiudiamo, con il nostro comportamento, un canale di flusso, che poniamo ostacoli alla manifestazione dell'amore che Dio, tramite noi, vuol riversare sulle persone che ci sono vicine o che ogni giorno incontriamo, allora rinunciamo volontariamente al nostro divenire seguaci di Cristo.

Se nella comunita cristiana non esiste la pratica dell’amore, non esiste la Chiesa, perche l’amore è la forza piu tenace che esista, mentre le dottrine possono solo dividere, perche discriminano. Dal bene nasce il bene e la vita, cosi come dal male nasce il male e la morte.

2) Philìa (P) (e il verbo philèo) indica invece un amore umano fatto di amicizia, affetto, attrazione, gradimento, affezione, simpatia. Amico si dice philòs e bacio e philèa (come la peccatrice in casa del fariseo in Luca 7,36-50 che Giuda in Marco 14,44-45).

Ecco ora tradotto il brano di Giovanni 21,15-17 con il verbo greco messo tra parentesi. "Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simone Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami (A) tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu sai che ti amo (P)». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami (A)?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo (P)». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene (P)?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami? (P), e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo (P)». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle»".

3) Èros invece indica generalmente un sentimento umano di desiderio, passione, sensualita. Ma puo anche indicare l'anelito, lo sforzo dell'uomo per rivolgersi a Dio per estinguere la sua sete. Il termine non si trova nei vangeli.

4) Stèrgo un sentimento di amicizia e di affetto tipico dell’ambiente familiare. Lo usa Paolo in Romani 12,10 dicendo: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno”, (filostrorghia, tenero amore, come traduce qualche altro).

Mi piace chiudere con una frase di Giovanni Andreoli: “Spendi a piene mani l’amore. L’amore è l’unica impresa nella quale piu si spende piu si guadagna. Regalalo, buttalo via, spargilo ai quattro venti, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi il bicchiere e domani ne avrai piu di prima”.

Credo che sia l’amore la scintilla che dà inizio alla ricerca di Dio; ossia dall’esperienza dell’amore umano vissuto a pieno, si puo arrivare all’esperienza del divino.

Ha scritto Isabella Cinti che: “L’universo è permeato d’amore, è sostenuto dall’amore, giustificato dall’amore e troverà compimento nell’amore”.

L’amore, quando è presente, appare con assoluta evidenza in tutto il suo splendore, ma si vede bene anche quando si va spegnendo. William Shakespeare, nel Giulio Cesare, mette in bocca a Bruto queste parole: "Vedi Lucilio, quando l’amore comincia ad affievolirsi, fà ricorso a forzate cerimonie”. Percio, meno cerimonie e piu amore!