Genesi

E’ il primo libro della Torah, della storia di salvezza, della Bibbia. La risposta agli interrogativi
che da sempre l'umanità si pone e il racconto del rapporto fra Dio e i patriarchi.

'Genesi' significa 'all'inizio' o 'in principio' ed è il titolo del primo libro della Bibbia. 
E' la Genesi o il Principio della Bibbia, della Torah e di tutta la storia di salvezza. Il libro si divide in due parti. La primacomprende i primi undici capitoli, che trattano delle origini del mondo e dell'umanità, del peccato e dell'azione ri - creativa di Dio. 
Questa parte presenta un intreccio di narrazioni e genealogie.
Le narrazioni riguardano: 
- la creazione (cc. 1-3); 
- la storia di Caino e Abele (c. 4), 
- il diluvio universale (c. 6-8), 
- i figli di Noè (9,20-27), 
- la torre di Babele (c. 11). 

Le genealogie sono tre: 
- da Adamo a Noè (c .5); 
- la genealogia universale (c. 10), 
- da Sem ad Abramo (11,10-26). 
Per questa antica cultura le genealogie sono un importante modo di fare storia. 
Questi capitoli rispondono alle domande che da sempre hanno interrogato la persona umana: chi ha creato il mondo e l'umanità? Da dove viene il male? Perché la sofferenza e la morte? La Bibbia risponde ricorrendo anche ai miti dell'Antico Oriente, che davano una propria risposta a queste domande. I miti attribuivano la creazione dell'uomo alla decisione di dei capricciosi e invidiosi. 
La Bibbia, invece, rileggendo questi racconti mitici alla luce della rivelazione, offre un messaggio diverso: la persona umana lasciata alle sue sole forze può gestire la sua libertà in opposizione a Dio, per questo è sotto il segno del peccato e della maledizione. Questa trama negativa è, però, cancellata dalla grazia divina. Dio ha creato il mondo e l'uomo, soltanto per amore, e lo ha destinato alla felicità. Per questo, da un'umanità peccatrice, trae fuori un'umanità di credenti che ascoltano la sua parola e gli obbediscono. Il primo capostipite e padre è Abramo, che, in ascolto di Dio, lascia la sua terra e s'incammina verso quella che Egli gli indica. Benedetto da Dio, porta questa benedizione a tutti i popoli. 

La seconda parte del libro della Genesi (cc. 12-50) racconta, quindi, le vicende dei patriarchi Abramo, Isacco, Giacobbe, che Israele considera i suoi padri nella fede, e la storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe. Il suo messaggio è racchiuso nei termini promessa, alleanza, benedizione, discendenza e terra che caratterizzano la storia dei patriarchi nei loro rapporti con Dio. Soprattutto i termini terra e discendenza assurgono a simboli per dire come Dio si rivela: egli è vicino nello spazio e nelle realtà terrestri (terra), ma è vicino, soprattutto, nel tempo e nella storia (discendenza). 
E' nella storia, che Israele e il credente d'ogni tempo cercano e ascoltano la voce di Dio ed i segni del suo amore fedele. La promessa, l'alleanza e la benedizione possono realizzarsi se ci sono la terra e la discendenza. 

NB  La parola Adamo significa 'fatto di terra' e non indica il primo uomo in carne ed ossa, ma l'umanità creata da Dio. Questa umanità è maschio e femmina. Dio crea entrambi a 'sua immagine e somiglianza' (cf Gen 1,27), cioè, con pari dignità e capacità di dialogare con lui, ascoltare la sua parola e rispondergli.

San Paolo afferma che il discendente di Abramo che porta la benedizione a tutti è Gesù. Egli con la sua morte e risurrezione è divenuto la nostra benedizione (cf Ef 1,3-14).