I martiri ignoti del XXI secolo - di Sandro Magister

Sono senza numero le vittime delle persecuzioni anticristiane. Ma l´Occidente le ignora. E anche la Chiesa è timida. Un libro spiega perché 
Ecco tre notizie fra tante. E un libro che ne dà la chiave di lettura.


La prima notizia è dall´Arabia Saudita:

«Ottanta scudisciate a testa con un cavo metallico flessibile. Questa la punizione inflitta il 28 gennaio scorso a tre immigrati etiopici davanti agli altri detenuti. Tinsaie Gizachew, Bahru Mengistu e Gebeyehu Tefera erano stati arrestati cinque mesi prima con l´accusa di aver costituito un gruppo di preghiera cristiano nella città costiera saudita di Jeddah. Le retate si erano susseguite fino ai primi di settembre dell´anno scorso, portando in carcere altri undici immigrati dell´Eritrea, Etiopia, Filippine e Nigeria, gli ultimi dei quali sono stati espulsi alla fine dello scorso marzo. Ma il giro di vite non si è arrestato. Il 25 aprile, e poi nuovamente il 10 e 11 maggio, almeno trenta cristiani, tra cui donne e bambini, sono stati incarcerati con la stessa accusa: partecipazione al culto cristiano. Di loro non si sa ancora nulla...».

La seconda notizia dal Pakistan:

«Cinque cristiani del Pakistan sono in prigione per aver "bestemmiato" contro Maometto. Due sono stati condannati a morte e sono in attesa di esecuzione. Gli altri tre sono stati condannati a trentacinque anni di carcere... Nei primi tre mesi dell´anno più della metà dei quindici denunciati per bestemmia, nel Pakistan, sono cristiani... Gruppi organizzati minacciano di morte coloro che prestano assistenza agli imputati, in un Paese dove nel 1997 un giudice fu assassinato per aver assolto un cristiano accusato di questo delitto».

La terza notizia da Sofia:

«Durante il suo viaggio in Bulgaria Giovanni Paolo II ha incontrato una monaca carmelitana di 80 anni che nell´era comunista ne passò 38 nascosta in una chiesa. Suor Teresa di Gesù Bambino e un´altra monaca si rifugiarono nel retro di una chiesa dopo che i comunisti avevano chiuso il loro convento. La religiosa aveva conosciuto di persona i tre preti assunzionisti che furono martirizzati a Plovdiv nel 1952 e che Giovanni Paolo II ha beatificato domenica 26 maggio».

Di notizie come queste ne passano in abbondanza. Ma non solo non hanno evidenza sui media più diffusi. Restano come sbriciolate. Non riescono, assieme, a fare memoria. Non vengono percepite come tessere di un mosaico unitario.

È il mosaico del martirio che subiscono i cristiani in numerosi Paesi del mondo. Giovanni Paolo II, nell´anno del Giubileo, ha sì richiamato l´attenzione su quello che egli ha chiamato «il secolo del martirio», il Novecento, statisticamente il più sanguinoso secolo di persecuzione anticristiana della storia. Ma i cristiani e l´Occidente pochissimo hanno fatto tesoro del richiamo del papa.

La stessa Chiesa cattolica - fatte salve le voci dissonanti - appare timida e muta. Eppure dalla Cina al Sudan, dall´Indonesia alla Nigeria è senza fine la schiera dei cristiani perseguitati e uccisi. In molti casi solo perché battezzati.

Antonio Socci né dà conto nel libro "I nuovi perseguitati". In pagine incalzanti, documentate, serrate. Dove anche le cose già note appaiono nuove e inaudite, solo perché ricomposte in disegno unitario.

Ma, soprattutto, nel libro, Socci tratteggia una risposta alla domanda più inquietante. Quella sul silenzio e l´indifferenza dell´Occidente.

Che fa come non sia toccato dall´uccisione di cristiani che non sente più "suoi", appartenenti alla sua identità. Semmai, se qualche volta reagisce, lo fa solo perché vede colpiti generici "diritti dell´uomo".

E magari interpella l´Onu e la sua Commissione per i diritti umani. Nella quale siede anche il Sudan, uno dei Paesi al mondo più liberticidi e sfrenati nel perseguitare i cristiani, fa notare Ernesto Galli della Loggia nella prefazione al volume.

Questo libro apre lo sguardo sui moderni "Atti dei martiri". Ma è anche lo svelamento della fine della cristianità. Il martire cristiano del secolo XXI è un martire solitario.