Sapienza

La Sapienza, presentata in questo libro, è distinta da Dio, animata da uno spirito e seduta accanto al trono di Dio. La Sapienza è la realtà stessa dell’azione di Dio e della sua presenza nell’uomo e nel cosmo. La Sapienza esprime la visibilità dell’azione di Dio.

Questo libro biblico è uno dei pochi libri scritti in greco e non in ebraico. Nei manoscritti greci il titolo è “Sophia Salomonis” ma le versioni latine accanto a questa traduzione hanno il titolo di “Liber Sapientiae”. Di qui il nome di Libro della Sapienza. 

Non conosciamo l’autore. I capp. 6-9 attribuiscono l’opera al re Salomone (Sap 9,78). L’autore reale di questo libro, alludendo al re saggio per eccellenza (1 Re 5,9-14), conferisce autorità alla sua opera. In quei tempi l’uso della pseudonimia era legittimo. E’ chiaro che l’autore non è Salomone, perché il Libro della Sapienza risale ai primi anni dell’occupazione romana dell’Egitto (30 a.C). 
E’ stato scritto ad Alessandria d’Egitto dove vi erano comunità ebraiche. L’autore è probabilmente un giudeo appartenete a questa comunità, che conosce bene la cultura greca ed è aperto al dialogo. Si rivolge in particolare ai correligionari giudei che vivono in un ambiente pagano che insidia la loro fede, ma anche al mondo pagano per illustrare la fede ebraica e proporre un modo diverso di vita. 

Il Libro della Sapienza si compone di tre parti: la prima (1,1-6,21) riflette ed illustra il difficile problema del rapporto giusti – empi e del perché questi sembrano riuscire sul piano dell’esistenza. Ma l’autore riflettendo sull’immortalità mostra la situazione completamente rovesciata. Nella seconda parte (6,22-9,18), che è la centrale, vi è l’elogio della Sapienza. Essa non è compito umano o frutto di un ragionamento ma un dono di Dio. Quindi ne tesse l’elogio e poi invita con la preghiera a ricercarla e a perseguirla. Il capitolo 9 è la bellissima preghiera a Dio per ottenere la Sapienza perché essa rimanendo accanto all’uomo ne guidi le azioni. Nella terza parte, infine (10,1-19,22), l’autore sacro conduce una lunga meditazione sulla storia della salvezza mostrando come essa è stata diretta dalla sapienza di Dio. 

La Sapienza, presentata in questo libro, è distinta da Dio, animata da uno spirito e seduta accanto al trono di Dio. In pratica significa che la Sapienza è la realtà stessa dell’azione di Dio e della sua presenza nell’uomo e nel cosmo. La Sapienza esprime la visibilità dell’azione di Dio. 
La novità di questo testo biblico è nell’esplicito messaggio teologico sull’immortalità. Dio è il Dio della vita e non può toglierla. La vita eterna è perciò comunione personale con Dio che ha cura della persona che ha creato (5,15). Inoltre l’immagine di Dio è quella diCOLUI che amando la vita la conserva e se castiga i colpevoli, lo fa per ammonirli perché convertendosi credano in lui, fonte della vita (Sap 12,1-2).
Alla comunità credente l’autore consegna il messaggio di ripudiare l’idolatria, che può affascinare e allontanare da Dio. La memoria della presenza benefica, liberatrice e amorosa di Dio, così come si è manifestata nella storia, è la forza che permette al credente di non perdere la speranza in tempi difficili e nei momenti oscuri della vita.

 Gli ebrei non accettano questo libro come ispirato perché scritto in greco e fuori del territorio ebraico. Le confessioni protestante non lo ritengono ispirato perché seguono il canone ebraico.